Premesso che se hai una brand identity fatta bene e sei purpose-driven, non hai concorrenti,
se
- sei in un mercato particolarmente agguerrito
- ancora non hai definito cosa ti distingue realmente dagli altri
- hai costantemente la tentazione di andare a vedere ciò che fanno gli altri (e di imitarlo)
potresti avere bisogno di una bussola per non perdere la strada.
Un errore tanto grande quanto diffuso è quello delle molte attività con clientela principalmente locale che decidono di aprire un e-commerce (“perchè lo fanno tutti, perchè io no??”) e inserirsi nel mercato globale.
A quel punto, o l’attività ha un brand potentissimo e come target una micro nicchia, oppure ha appena investito nel suo suicidio: improvvisamente ha deciso di mettersi in competizione con qualsiasi azienda al mondo, dal concittadino alla multinazionale, senza magari avere le stesse risorse o la stessa potenza di fuoco, senza dare un motivo alle persone perchè la scelgano tra le tante alternative.
Con la concorrenza la regola d’oro è: non reagire, agisci.
Quello che fai non deve essere un riflesso o una risposta a quello che fanno i tuoi competitors perchè
- rischi di perdere la tua unicità, che è l’unica cosa che ti fa sopravvivere nel mercato attuale, ricordiamolo
- non dici la tua, non immetti niente di nuovo sul mercato, ma solo la risposta ad una domanda che non proviene da te
- tutto ciò che è guidato da ansia, fomo, paura, senso di inadeguatezza, vanità, arroganza, semplicemente non funziona, perchè sono tutte emozioni subodorate all’istante dal pubblico (o peggio, potresti avere seguito proprio per questo, alimentando una clientela che ti segue per i motivi sbagliati)
Come affrontare i competitor
C’è comunque un modo sano di confrontarsi con i competitor, ed è capire il tuo mercato di riferimento, ascoltare il tuo potenziale pubblico, conoscere meglio il tuo brand: puoi infatti usarli per definirti per differenza, guardare cosa offrono ai loro clienti e scoprire cosa manca e che invece puoi offrire tu (sempre secondo la tua brand identity, non inventarti mai niente, per favore!).
Come si fa?
- Analizza il tuo mercato
- Quanto è grande?
- Ha qualche peculiarità rispetto ad altri settori/mercati?
- Analizza la tua concorrenza
- Quali sono i loro punti di forza e le loro debolezze rispetto ai vostri?
- Studia i prezzi, l’assistenza clienti, i canali di vendita
- Studia la comunicazione, le campagne marketing, le iniziative
- Analizza i tuoi potenziali clienti
- Che bisogni hanno? Vengono totalmente soddisfatti?
- Qual è il loro potere d’acquisto?
- Interagiscono con i tuoi competitor (ad es: sui social)? Fai Social Listening per capire bisogni e risposte del mercato.
- Quali nicchie sono state scelte dai tuoi competitor? Qualcosa rimane fuori?
In generale, ha senso di preoccuparsi degli altri solo se si volge la cosa al positivo, in modo che sia una ricerca costruttiva e non autodistruttiva. Molto spesso esporsi costantemente al paragone con l’altro finisce per diluire la nostra identità, abbassare l’umore e diventare controproducente.
Per portare un miglioramento nel mondo, occorre crederci, occorre credere che saremo noi e non altri le persone in grado di farlo.
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