Marketing può voler dire molte cose e vorrei che ci trovassimo su come lo intendo io e quindi cosa BloomyWild può fare per te. Qui ti riporto le premesse con cui possiamo lavorare insieme.

Non c’è strategia senza branding.
A meno che tu non abbia già un brand posizionato, non è possibile prendere decisioni (colori, sito, canali, comunicazione) senza passare per il processo di definizione dell’identità del tuo progetto.

Il marketing funziona per obiettivi.
Se non hai bisogni specifici, il marketing non ha strumenti utili per te.

Il marketing ha bisogno di un target.
Uno.
Tutti” non va bene, perchè parlare a tutti è rivolgersi a nessuno in particolare.
Importante: il target è una convenzione, un escamotage che serve alla comunicazione, non la descrizione fedele della realtà.

Il marketing è coerenza.
E coerenza non è fare una cosa 9 volte su 10, ma 10 su 10.
Non dico che si debba essere ortodossi, ma coerenti sì, sennò vale tutto (che equivale a dire che niente ha senso).
Vuol dire che non puoi fare intanto una cosa, senza avere la visione di insieme, e non puoi aggiustare un pezzo e lasciarne rotto un altro.
A partire da un piano, puoi distribuire energie e denaro nel tempo, questo sì.

Il marketing è sostenibilità.
Non nel senso che ti chiedo di piantare alberi, ma nel senso che si fa ciò che è sostenibile, cioè ciò che puoi realisticamente fare. Più volte. Nel tempo. Senza impazzire.
Pubblicare frequentemente è sostenibile solo se adori i social (e difficilmente ti troveresti qui ora).
Non chiedo mai di fare il passo più lungo della gamba, non mi piacciono gli sprechi, non ti chiederò mai di spendere cifre alte (e ti anticipo che molte sono le cose che ritengo troppo costose, soprattutto in questo campo): risparmiare permette di essere liberi nelle scelte.

Il marketing non è roba di numeri (almeno per come lo intendo io).
E’ roba di umani.
Un contenuto sui social deve essere utile per chi lo legge, non creato in funzione dell’algoritmo; una pagina web viene letta da un umano prima che da google.
Sì, i risultati vanno misurati, ma più di avere tot follower in più conta che la gente torni da te, che sempre più gente ti cerchi e che tu abbia piacere ad averli come clienti: non è un mondo peace&love, è un business che funziona.

Il marketing non è crescita (e mi spaventa il concetto di growth marketing).
Il marketing non deve farti crescere: deve farti essere più consapevole e quindi più forte, più convincente, più chiaro con i tuoi clienti. Ti aiuta a farti individuare da chi ha già bisogno di te, non ti trasforma in qualcosa che non sei, che non eri già.

Nel marketing non c’è bello o brutto, c’è in brand o non in brand.
Una cosa può essere funzionale al tuo progetto o danneggiarlo.
Soprattutto nel marketing non c’è il mio o il tuo gusto: c’è la tua identità (e mi occupo io di vigilare perchè venga rispettata) che deve incontrare il gusto del target.

Il marketing non può essere guidato da fretta, paura, invidia, senso di inferiorità, sindrome dell’impostore e qualsiasi altra emozione negativa.
Perchè sarebbe la premessa sbagliata che porta al risultato sbagliato.
Perchè nel marketing le cose o si fanno bene o meglio non farle affatto: meglio pubblicare un post di meno, modificare il logo o il sito una volta di meno, dire la tua una volta di meno, se non c’è dietro la sicurezza che quel passo sia necessario e consono.

E non voglio convincerti che il marketing funzioni così, semplicemente sappi che diversamente io non posso aiutarti.